copertina articolo CUIDAR

CUIDAR – Riduzione del rischio e preparazione

Un progetto per sviluppare la cultura della resilienza ai disastri tra bambini ed adolescenti per rafforzare la cultura della prevenzione

In Italia e nel modo le situazioni di emergenza non si fermano anzi si moltiplicano per gravità e tipologia siano esse catastrofi naturali o create dall’uomo.
Questa situazione accresce le disparità territoriali a causa delle diverse condizioni di fragilità dei contesti sia per la diversa preparazione delle comunità a rispondere agli eventi, inoltre impatta fortemente bambini e bambine che in un evento calamitoso sono i soggetti più gravemente e sproporzionatamente colpiti.
Il progetto CUIDAR – Cultures of Disaster Resilience among childrenand yuoung people – parte dalla considerazione che le comunità e in particolare i bambini possono essere considerati non solo come eventuali o potenziali vittime di un disastro ma possono rivelarsi una risorsa preziosa anche e soprattutto nella prevenzione attraverso la loro partecipazione in fase di pianificazione, e preparazione alla risposta alle emergenze.
La partecipazione di bambini e bambine a partecipare alle decisioni è oltre ad un diritto sancito dall’art. 12 della CRC, da un contributo strategico: vari studi dimostrano come di fatto la partecipazione dei bambini porta a decisioni migliori, servizi di qualità superiore e con un migliore accesso.
Di fatto la partecipazione dei bambini ai processi per la riduzione del rischio di disastri (DRR) si traduce in comunità più resilienti con benefici per tutti i membri della comunità, non solo per i bambini.
Tuttora però nella quasi totalità dei piani di emergenza messi in opera dalle Istituzioni i bambini non sono considerati.

Obiettivi

Il progetto CUIDAR mira a rafforzare una cultura della prevenzione e si propone di incoraggiare l’introduzione di un approccio partecipativo nella costruzione delle politiche e dei programmi di risposta alle emergenze, a partire dall’esperienza e dal significato che questi eventi possono avere nella vita dei bambini e degli adolescenti, per costruire una risposta migliore e più efficace.

In particolare il progetto ha come obiettivi quelli di:
– Aumentare la consapevolezza dei bambini sui loro diritti (compreso il diritto di partecipare) e le loro conoscenze su questioni DRR
– Sviluppare le competenze dei bambini nell’analisi dei rischi di catastrofe, dell’esposizione ai pericoli, le vulnerabilità ma anche di monitorare le capacità a disposizione nelle loro comunità e famiglie.
– Aumentare le opportunità dei bambini di essere promotori di azioni DRR attraverso l’incontro con le istituzioni responsabili della pianificazione, preparazione e risposta alle emergenze per consentire l’integrazione delle loro necessità nelle politiche e programmi locali e nazionali.
– Promuovere e sostenere la partecipazione di bambini ed adolescenti all’interno di un quadro europeo di prevenzione e gestione delle emergenze.

CUIDAR In azione

L’esperienza è stata sperimentata in Italia da Save the children con EDI come partner implementatore in quattro città, e parallelamente dagli altri partner nei rispettivi Paesi.

Sono stati coinvolti gruppi di ragazzi dagli 11 ai 17 anni, che hanno svolto laboratori partecipativi confluiti in una pubblicazione (vedi: CUIDAR – Costruire la resilienza al rischio) per un possibile dialogo dei ragazzi e delle ragazze con le istituzioni locali e nazionali sul tema della preparazione e gestione delle emergenze. Il percorso laboratoriale è stato strutturato in 3 macrofasi

FASE 1. Conoscere

Obiettivo: Creare entusiasmo per l’argomento e costruire una base di conoscenza prima di iniziare la vera e propria  ricerca.

Approccio: Insegnanti/educatori/facilitatori aiutano i ragazzi e le ragazze a identificare ciò che già sanno e a i punti da approfondire  incoraggiandoli a porre domande per individuare  la priorità rispetto ai rischi.

Argomenti suggeriti: conoscenza della CRC e in particolare dell’Articolo 12; Raccogliere e conoscere le emergenze avvenute a livello locale, nazionale e internazionale, spiegare l’effetto sulle comunità e come le persone hanno risposto; esplorare definizioni di rischio; identificare e spiegare la differenza tra vulnerabilità e resilienza.

FASE 2. Approfondire e proporre

Obiettivo: identificare e indagare il rischio prioritario e agire per ridurlo

Approccio: I bambini sono incoraggiati a completare la ricerca sul rischio individuato per il loro territorio e sono supportati nell’ideare azioni di prevenzione.

Insegnanti/educatori/facilitatori forniscono informazioni incoraggiando il gruppo a condurre indagini, rivedere le informazioni esistenti e generare idee.

Argomenti suggeriti: Identificare i rischi specifici del pericolo prioritario – cause ed effetti; discutere gli impatti e gli effetti sulle persone – scuola, famiglia, comunità; comprendere il territorio e le modalità di avvisi di emergenza in atto, ad es. mappe meteorologiche, avvisi di inondazione e risorse; creare un piano di emergenza a casa; analizzare e migliorare il piano di risposta alle emergenze della scuola e il piano di emergenza della comunità locale; identificare le persone vulnerabili che potrebbero aver bisogno di più sostegno in caso di emergenza; identificare le azioni che possono essere intraprese dai bambini, famiglia, scuola e altri soccorritori durante e dopo un incidente o un evento.

FASE 3. Comunicare

Obiettivo: comunicare e sostenere compagni, scuole, comunità e istituzioni

Approccio: Finite le ricerche il gruppo si prepara a condividere le informazioni e i piani d’azione identificati. L’insegnante/ educatore/ facilitatore sostiene il gruppo nello sviluppo della comunicazione verso i pari e verso le istituzioni

Argomenti suggeriti: Scegliere, pianificare e creare strumenti di comunicazione per condividere idee con gli altri; decidere verso chi è necessario comunicare; valutare e scegliere una forma appropriata di comunicazione, es. manifesti, mostra, dramma, discorsi, video, foto; realizzazione di una presentazione rispetto ai temi emersi e organizzazione dell’evento di comunicazione.

Per approfondire

IL FILM CUIDAR

Il racconto dell’esperienza italiana

Altri video su YOUTUBE @cuidarproject9175

TRASFORMARE LA PIANIFICAZIONE DI EMERGENZA – UN APPROCCIO CENTRATO SUL BAMBINO

Il racconto dell’esperienza italiana
LOGO CUIDAR

Dove

In Italia: Crotone, Concordia sulla Secchia (MO), Ancona, Genova

A livello internazionale: Inghilterra, Spagna, Grecia, Portogallo

Partner

Capofila: Università’ di Lancaster – Inghilterra, Save the Children Italia, Save the Children UK, Università di Thessaly – Grecia, Libre Universidad de Catalonya -Spagna, Università di Lisbona -Portogallo

Grazie a

Programma Horizon 2020  dall’Unione Europea

Ruolo di EDI onlus

Implementatore per Save the children Italia

Durata del progetto

2015 – 2018